IL FIUME SOPRA
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Un’installazione fotografica di Caterina Parona
A cura di Officina delle Nuvole
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Gentile o giudeo, tu che volgi la ruota
e guardi nella direzione del vento, pensa a Fleba
che un tempo era bello e alto al pari di te.
Thomas S.Eliot, La morte per acqua
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“Il fiume sopra” è un’installazione fotografica che costringe ad alzare gli occhi.
“Il fiume sopra” è un appello all’attenzione comune.
“Il fiume sopra” è un’inversione di prospettiva: uno sguardo che dal pelo dell’acqua si leva a fissare la città che pare aver dimenticato il legame, un tempo assai vitale col proprio fiume.
Sovrastato ed isolato dalle architetture urbane, l’Adige da oltre un secolo scorre entro i confini eretti in sua difesa, relegato nel ruolo di piacevole elemento paesaggistico, o di palestra acquatica per pochi appassionati di canoa e rafting.
“Il fiume sopra” propone sette fotografie in formato gigante, estratte da un ben più ampio progetto (ancora inedito), scaturito da una riflessione che ho affrontato in qualità di cittadina veronese, ancor prima che come fotografa, chiedendomi perché il legame storicamente così vitale tra città e fiume sembri irrimediabilmente atrofizzato.
Il desiderio di comprendere questa rottura mi ha spinto a calarmi in acqua, discendendo quel tratto di Adige murato dove ho costretto il mio punto di vista – cittadino e dunque abituato ad una vista predominante – ad adeguarsi a quello inferiore del fiume.
La solitudine ed il silenzio che vi ho trovato – paradossali se si pensa che l’Adige attraversa proprio il centro di Verona – sembrano connotare questo spazio come un non luogo, la cui identità rimane blindata nel passato.
Ma dal livello dell’acqua, il fiume pare chiedere riscatto, reclamare vita: l’Adige sembra attendere che qualcosa si palesi, affacciandosi dai parapetti dei ponti, dagli argini che lo contengono, dagli edifici che sorgono lungo il suo corso.
Prendo malinconicamente e figurativamente le difese di un fiume apparentemente abbandonato a sé stesso, lasciando aperte le domande che mi hanno spinto a compiere questo tragitto, e lanciando una provocazione all’osservatore, invitandolo a riflettere a sua volta.
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aCCaterina Parona
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